lunedì 17 agosto 2009

Samp-Lecce un abisso: ma i giallorossi ci sono


Un Lecce privo dei "dissidenti" Polenghi e Cacia (sul finire della partita, dopo aver effettuato inutilmente il riscaldamento, dietro la panchina) impatta violentemente dinanzi ad una Sampdoria in formato campionato. Niente a che vedere con la vecchia Samp di Mazzarri, quella di mister Del Neri corre, inventa e realizza con una puntualità invidiabile.Non è una disfatta però per i giallorossi che per tutta la partita, e specialmente nel primo tempo, tengono il pallino del gioco e vengono fermati solo da una scarsa vena realizzativa di punte e centrocampisti. Una incertezza di Rosati all'8' condanna la squadra di De Canio al primo vero affondo dei blucerchiati, che vanno subito a segno con un diagonale di Pazzini. Il portiere leccese sfiora ma nulla può. Il Lecce continua a macinare gioco e sfiora il pareggio all'11', ma Vives - servito da Baclet - spara verso l’esterno, direzione "etichettificio".La gara è ricca di cambi di gioco e iniziative. Al 17' Vives si avventura in un dribbling non troppo fortunato; sul capovolgimento di fronte Mannini, liberatosi di Diamoutene, cerca di superare Rosati con un pallonetto, ma spedisce direttamente fuori. Appena due minuti più tardi è Defendi a tracciare un terra-aria in direzione di Castellazzi, ma il portiere, 34 anni, riesce ad annullare. L’occasione successiva è ancora del Lecce, su suggerimento di Angelo, Baclet incorna ma il solito Castellazzi è attento. Al 31' Rosati manda in angolo un tiro-cross di Cassano. Sugli sviluppi del corner arriva il 2-0, con un colpo di tacco dell'attaccante barese spalle alla porta. Passa soltanto qualche secondo e arriva il tris confezionato dal terzetto Cassano-Mannini-Pazzini, con quest’ultimo a concludere l’azione.Al 35' Baclet cerca inutilmente di rimettere il Lecce in carreggiata. Prima del fischio finale è ancora il Lecce, sul corner, a sfiorare il gol.

I giallorossi rientrano dagli spogliatoi e sono addirittura più pericolosi di prima ma, mentre tutte le azioni dei giallorossi sfumano, l'unica azione degna di nota della Sampdoria, al 60', si trasforma in gol. Cassano riesce, dove Mannini ha sbagliato, pallonetto a Rosati e pesante 4-0.Solo al 72' i giallorossi si ricordano che nel calcio bisogna mettere la palla alle spalle del portiere, possibilmente in rete. Mazzotta (buono l’esordio) lancia in profondità Baclet, quest'ultimo smarca Defendi che realizza la sua prima marcatura ufficiale. Passano appena due minuti ed un fallo di Angelo in area (ultimo uomo), costringe il Lecce a finire la gara in dieci uomini. Rigore ed espulsione. Palombo dal dischetto non sbaglia e sigla il 5-1.Anche Vives ricorda di essere un calciatore, qualche minuto più tardi si inventa un diagonale che batte Castellazzi, e riporta il Lecce ad uno scarto di tre gol.Altre occasioni giallorosse, ma è della Samp l’ultima parola. Padalino in gol e fischio finale. Il 6-2 finale richiama, di questi tempi, il classico punteggio tennistico, opera e virtù della salentina Flavia Pennetta, ma non lascia l’amaro in bocca al tifoso giallorosso. Troppo ampio lo scarto fra due squadre che hanno giocato quasi alla pari. Da una parte la Sampdoria dei Cassano e dei Pazzini, che hanno semplicemente messo sul tavolo la loro classe, da sola sufficiente a frenare un Lecce che invece è più squadra e meno individualità. I cambi di campo, i fraseggi in velocità, gli spunti e le doti dei nuovi lasciano ben sperare per il campionato. Sicuramente non ci sarà un Cassano, una Sampdoria o un Del Neri a mettere i bastoni fra le ruote ai giallorossi di serie B. Qualche piccolo ritocco in difesa, qualche innesto ancora in mezzo al campo – anche in vista delle partenze eccellenti – e poi ancora un piccolo sforzo in attacco per rendere questa squadra ancora più competitiva. Il progetto di De Canio parte bene.

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