lunedì 10 agosto 2009

Il Lecce infrange il sogno del Vico Equense

In presenza di 2487 affezionati, il Lecce travolge il Vico Equense annullando, in appena 3 minuti, tutte le paure di un turno di Coppa Italia che spesso è stato fatale ai giallorossi. De Canio, in piena emergenza, schiera un 4-2-3-1 nemmeno poi tanto a sorpresa. Angelo, Schiavi, Fabiano, Mesbah sulla linea di difesa, Giacomazzi ed Edinho a protezione con Vives, Lepore e Defendi a supporto dell’unica punta Baclet.La squadra campana si è dimostrata troppo debole per poter essere considerato un test attendibile dal quale ricavare delle risposte. Terzo minuto, tredicesimo, quarantatreesimo e sessantunesimo sono gli istanti in cui Alan Pierre Baclet imprime la sua firma alla partita. Mai, a memoria di tifoso giallorosso, un attaccante del Lecce ha fatto il suo esordio con un poker, per Baclet è già storia. Come detto Vico Equense troppo poco attendibile, anche perché nelle gambe dei salentini c’è ancora la pesantezza del lavoro svolto a Tarvisio.Qualche indicazione rilevante è possibile però fissarla. A partire da quegli uomini che hanno deluso: Schiavi qualche sbavatura, Vives onnipresente ma mai incisivo per quanto riguarda l'ultimo passaggio che spesso e volentieri era filtrato dal centrocampo campano, Lepore troppo timido e poco presente nella manovra, difficoltà nel saltare l'uomo e tocco di palla non impeccabile. I compagni cercano solo lui dopo il 4-0 ma non riesce ad incidere sulla gara. Improponibile ad oggi il suo paragone a Giovinco. Angelo è il solito pasticcione, tutta corsa e poca lucidità. Qualche cross di rilievo però è da annotare al suo taccuino.

Bocciati. Non aver figurato contro una squadra appena promossa nella vecchia serie C2, è preoccupante. Da rivedere invece Mesbah, ottima la sua gara di ieri, ma era facile vincere i contrasti con Donnaromma. Dimostra facilità nel dribbling e nel cross. Gioca fluidificante per ovviare all’assenza di Giuliatto, ma in campionato dovrebbe agire sulla linea di centrocampo, liberando a destra un Defendi ancora imballato. Qualche buono spunto, qualche tentativo di conclusione in porta, un calciatore di categoria. È di oggi tra l’altro la notizia dell’acquisto in prestito con diritto di riscatto della comproprietà di Mazzotta, difensore sinistro del Palermo. Con Mazzotta Mesbah non dovrà più preoccuparsi di difendere.Baclet non si discute, il suo auto-paragone con Anelka ha suscitato nei giorni scorsi l'ilarità di molti. Un paragone azzeccato però. I movimenti, l'istinto e le movenze, oltre che la pelata, ricordano volentieri il panterone agli ordini di Ancelotti. Certo anche per lui il test è poco attendibile, ma l'attaccante di razza lo si vede da come si muove in campo. Mai fuori posizione, sempre puntuale in area, ottimi i tempi di inserimento sui primi tre gol di testa. Una prima punta classica. Fisicamente pare difficile che possa agire da trequartista o da esterno, ma il calcio ci ha regalato anche queste sorprese. Più in generale si sono visti dei movimenti decisi, tagli e sovrapposizioni come non si vedevano dal primo Zeman. Positive le sensazioni che provengono dal primo test ufficiale, in attesa della più difficile gara di domenica prossima, quando Giacomazzi e compagni andranno a far visita al 4-4-2 di Gigi Del Neri, al Ferraris di Genova.

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