sabato 21 marzo 2009

Intervista a Papadopulo tratta da TMW


Commento di seguito una parte dell'intervista (che potete leggere integralmente cliccando sul titolo del post) fatta a Giuseppe Papadopulo, ex allenatore del Lecce.

L'ultima sua panchina è stata quella del Lecce. Promozione in A, migliore difesa, record di vittorie, tutto bruciato però in una sera per qualche divergenza con i dirigenti salentini. E' tutto vero?"
In linea di massima è una parte della verità anche se non è tutta la verità. Ho fatto la scelta di lasciare la panchina del Lecce con molto dispiacere. Portare una città importante come quella giallorossa, in un anno e mezzo in serie A non è stato semplice. Però quando non si condividono alcune strategie della società meglio alzarsi e andare".

Ritiene che questo Lecce ha le potenzialità per salvarsi?
"Possono esserci le possibilità di una salvezza. Personalmente avrei voluto allestire un altro tipo di squadra. Auguro ai tifosi leccesi di salvarsi perché vincere nuovamente il campionato di B non è un traguardo facile da raggiungere".

Ha avuto proposte concrete da club di A? Si è parlato del Torino.
"Sì, ho ricevuto diverse proposte che non ho ritenuto però di accettare. La mia speranza è quella di trovare chi mi offre una panchina importante. Si sta parlando di Torino, ma per il momento preferisco lasciare in pace Novellino. Ripeto, sono in attesa di una collocazione. Ho voglia di tornare ad allenare in serie A. Ho rifiutato diverse offerte dalla serie B. Non escludo che nel corso di questa stagione possa subentrare a qualche collega. Spero di non completare il campionato come pensionato ma da allenatore".

Che dire? Nelle prime due domande traspare l'ambizione del mister toscano, contrastato dalla totale incompetenza e mancanza di programmazione di Angelozzi. Già il giorno dopo la promozione, era facile capire che non ci sarebbe stato mercato per il Lecce.
Nell'ultima risposta si può invece guardare all'uomo Papadopulo. Sinceramente faccio fatica a commentare questa sua voglia d'allenare. Da una parte la sua "speranza" di allenare a scapito di un allenatore contrasta con l'omertà e la falsità che imperversa nel mondo del calcio (nota di merito); dall'altra però, conoscendo il personaggio, è facile immaginarselo appollaiato sulla spalla dello sventurato di turno, gufando per il suo esonero.
Fosse stato un altro avrei detto, in tutta sincerità, che per lo meno dice quello che pensa, su Papadopulo no, faccio fatica.

3 commenti:

  1. e nu nde llei sta facce te cazzu?

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  2. Capisco che un allenatore ad una certa età e con un discreto palmarès alle spalle, come quello del soggetto in questione, ambisca ad una panchina della massima serie; ma ritengo sciocca questa sua totale preclusione ad una eventuale possibilità di ritornare ad allenare in B.
    Se è vero che, come ha più volte sostenuto, nutre una certa insofferenza nello stare lontano dai campi, questo suo impuntarsi non è che l'ennesima dimostrazione (se ancora ce ne fosse bisogno) di quanto il signore di cecina pecchi di presunzione, di una presunzione smodata, a mio avviso.
    Qualunque lavoratore, dotato di un briciolo di umiltà, se nutre una forte passione per il suo lavoro, dovrebbe accettare di svolgerlo a prescindere da qualsiasi condizione e, in questo caso particolare, a prescindre da qualsiasi categoria.
    La scelta di allenare solo in società che siano in grado di assicurargli determinate garanzie, testimonia come sia un mezzo allenatore, incapace, probabilmente, di lavorare con poche risorse a disposizione e di puntare sui giovani, ed estremamente abile, invece, a prosciugare le casse societarie con i suoi "diktat".
    Marina

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  3. scusa Vittorio.. ma se metto il flag su "na stu cujune" si riferisce a te o a Papadopulo? te lo chiedo perchè non è mia intenzione offendere te ;-)

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