martedì 12 maggio 2009

Un calcio al vintage: da wlecce.it



Quando vai a teatro e ti ritrovi sul palco Rudolph Nureyev o Helmut Berger, non puoi fare a meno di pensare allo stile e all’eleganza della moda anni ’70, quando bastavano un dolcevita ed un pantalone stretto, un doppiopetto o uno stivaletto per attrarre sguardi ammirevoli ed incantati.Il teatro rende omaggio ancora oggi ai divi del passato, mettendo talvolta in mostra mode e personaggi che oggi non ci sono più. E allora è facile notare lo stupore e la gioia della gente che osserva con fermezza la vera arte. Perché se c’è una cosa che si può asserire con assoluta convinzione è che spesso, in teatro come al cinema, il passato diventa arte per il presente. Ciò che non si è apprezzato al tempo, è oggi ritenuto un capolavoro.Teatro uguale spettacolo, spettacolo uguale calcio, è forse con questo paradigma che oggi alcuni personaggi continuano a lavorare nel mondo del pallone. Giuseppe Papadopulo, allenatore del Bologna, ex allenatore del Lecce, emblema ed esaltazione del concetto. Il vintage della tattica è tornato a calcare il terreno del “Dall’Ara” proponendo un calcio sparagnino e opportunista che sta letteralmente dilapidando il patrimonio che il destino benevolo gli ha voluto riservare.

Sarebbe stato relativamente facile per il Bologna approfittare dei quattro scontri diretti nelle ultime cinque partite e, quindi, salvarsi; ma la marcatura a uomo di Valiani su Rosina nella gara contro il Torino, che ricorda vagamente le marcature di Ardito; Di Vaio abbandonato al suo destino, come lo è stato per due anni Tiribocchi; ed il folto centrocampo di soldati – i più ricorderanno - hanno proiettato i rossoblu al calcio di Giacomo Bulgarelli, di Haller, Perani, Negri, Nielsen, Janich e Pascutti. Così, mentre il "Papa" dichiara a mezzo stampa di voler emulare il Manchester Utd, il suo Bologna emula quello degli anni '70 (appunto) e '80, quando prima dell’era Ferguson, i Reds guardavano impotenti gli altri vincere. Se il calcio è uno spettacolo che viene proposto anche in televisione, è anche giusto che la gente si diverta a guardarlo, ma guai a paragonarlo al teatro, perché nel calcio gli schemi e le mode passano per non tornare mai più. Sarà per questo che le sue imprese sportive non esaltano. E allora aspettiamo di vedere come, l'allenatore toscano, fermerà il Lecce di De Canio; così, complice la squalifica di Zanchetta, chi avrà l'ingrato compito di smarcarsi da Valiani?

2 commenti:

  1. Beh, almeno a papadopulo gli si può attribuire il merito di averti fatto scrivere gran parte dei tuoi pezzi migliori, senza screditare gli altri.
    Questo è lo stile che prediligo...ihihihi

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  2. ihhihihi grazie per la fiducia

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