martedì 1 settembre 2009

Mercato chiuso

Che piaccia o no è Digao l'elemento di chiusura del mercato giallorosso. Con questo tassello si completa l'organico, costruito in piena sintonia con l'allenatore, così come ci è stato assicurato dalla dirigenza salentina. Una squadra puntellata in ogni zona del campo con elementi di prospettiva e dall'enorme potenziale, ma che contemporaneamente hanno permesso di svecchiare la rosa e di alleggerire le casse societarie dagli ingaggi che, nel complesso, rappresentano ancora una voce piuttosto onerosa. Non ci sono state novità importanti in porta. I pali continueranno ad essere protetti da Rosati per i prossimi mesi, almeno fino a Gennaio quando, alla riapertura del mercato, si deciderà se intervenire o meno per sostituire il gigante di Tivoli. Questo è il suo anno. All'estremo difensore sono stati consegnati i guantoni del numero uno. Piena fiducia da parte della società, nonostante prove un po' incerte nelle gare di Coppa Italia e campionato. Il suo sarebbe un problema psicologico, superabile magari dalla certezza che, col mercato chiuso, dietro di lui ci sarà soltanto Petrachi ad insidiargli il posto. In difesa confermati Fabiano - rifiutate offerte dalla serie A - e Giuliatto - ancora convalescente - e promosso Schiavi al centro della difesa. Preso sul finire Manuel Belleri, esterno destro 32enne, in sostituzione del partente Polenghi (al Sassuolo). Di certo non un calciatore di prospettiva, ma le condizioni - arriva a parametro zero - e le opportunità - esterno di ruolo capace di dare sicurezza al reparto - hanno convinto De Canio della bontà dell'operazione. È comunque un calciatore che non gioca titolare da un bel po' di tempo, è quindi da valutare il suo rendimento. A completare il reparto ci sono Terranova e Ingrosso che sono due difensori abbastanza duttili, centrali ma capaci di adattarsi sulle corsie esterne, Mazzotta esterno sinistro ex capitano della Primavera rosanero, ed il tanto vituperato Digao, che però arriva a costo zero. Pare infatti che prestito e stipendio siano completamente a carico dell'AC Milan. Magari non darà una grossa mano in difesa ma per lo meno non sgonfia il portafoglio... A centrocampo si resiste alle numerose offerte piovute per Edinho - Palmeiras, Palermo e Fiorentina - per non privare la squadra di una colonna portante nella zona nevralgica, che non farà a meno nemmeno del capitano Giacomazzi. Dietro di loro Vives, oggi impiegato da trequartista, ma solo per necessità, e Diarra. Più defilato Cristian Agnelli, che rifiuta il prestito in Lega Pro e potrà quindi giocarsi le sue carte almeno fino a gennaio.

Comunque il suo contratto è in scadenza a giugno 2010. In avanti De Canio ha l'imbarazzo della scelta. Defendi esterno destro e sinistro, anche mezzapunta in caso di necessità estrema, con Mesbah e Angelo che, rispettivamente a sinistra e a destra, possono agire sia sulla trequarti sia come fluidificanti in difesa; il leccese Lepore che può agire sul tutto il fronte offensivo sia da ala, sia da trequartista sia da mezzapunta; lo stesso discorso vale per Bryan Bergougnoux che viene a Lecce su indicazione del mister lucano. Infine i tre bomber. Baclet che fino ad ora è andato al di là di ogni rosea aspettativa: il francese ha il tocco, la classe ed il fiuto dell'attaccante di razza. E pazienza se quello di prima punta non è il suo ruolo. Poi Marilungo. Arriva "solo" in prestito, a dimostrazione del valore assoluto della punta blucerchiata. Voluto insistentemente dal mister insieme a Corvia, come elemento più esperto del reparto avanzato. Tra l'altro arriva la smentita dalla società riguardo il costo del suo cartellino: pare infatti che l'operazione Corvia abbia avuto un costo assolutamente sostenibile e assai minore, per fare un esempio, di quanto sarebbe stato necessario per acquistare il marocchino Arma. Nel complesso la squadra sembra abbastanza coperta in tutti i reparti. Nessuna falla da tamponare con uomini d'emergenza. Magari sulla carta non ha molti fans, ma sul campo ha poi tutto un altro impatto. L'impianto di gioco, certo da rodare, e i movimenti in fase offensiva a vantaggio delle punte, offrono una lucida speranza di ottenere risultati positivi e duraturi nel tempo. Anche la sconfitta contro il Piacenza, frutto di tre ingenuità del portiere e del reparto difensivo, ha permesso di giudicare positiva la prova dei salentini. Qualcosa in più forse si poteva fare in difesa, consegnando magari a Fabiano un compagno di reparto meno impacciato di Schiavi. Tuttavia non bisogna dimenticare che solo tre mesi fa questa squadra aveva un'età media di poco superiore ai 30 anni, era composta da una trentina di calciatori tutti poco appetibili. A testimonianza di quanto appena detto v'è il prezzo fissato da Angelozzi per la loro cessione, il più delle volte inferiore alla metà del loro prezzo di acquisto. Quindi non un mercato semplice per chi storicamente ha sempre avuto difficoltà nelle trattative. Il livello della rosa sembra essere abbastanza competitivo da poter puntare per lo meno ai play off, con la certezza di un mercato riparatore ancora da affrontare, e con la speranza che nel frattempo Rosati custodisca gelosamente la rete alle sue spalle.

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