venerdì 11 dicembre 2009

Lecce - Ascoli: la vigilia

Dopo una partenza sprint fatta di 7 partite senza sconfitte, che l’aveva portato ad accarezzare il primato, l’Ascoli sta attraversando un periodo di appannamento. Nelle ultime 10 gare i bianconeri hanno collezionato 8 sconfitte e 2 pareggi. L’ultima partita da 3 punti è quella del 18 settembre contro il Brescia, da molti additata come la partita perfetta della squadra del presidente Benigni. Poi una volta caduta l’imbattibilità stagionale la squadra è entrata in un tunnel dal quale non è più uscita e che l’ha portata a subire 4 sconfitte consecutive, superando il record delle 3 sconfitte proprio con la partita contro la Reggina, a causa di un episodio di dubbio fair play.
Il tecnico, Alessandro Pane, in estate uno dei papabili per la poltrona del Lecce, dopo diversi esperimenti testati in ritiro, ha deciso di dare fiducia al 4-4-2, un sistema di gioco che gli ha consentito di sfruttare al meglio le caratteristiche del parco giocatori a sua disposizione. Un modulo che è stato costretto a cambiare solo nella partita di Brescia ma che gli ha consentito di vincere la gara, e che ha modificato nella partita contro il Sassuolo, gara però perduta malamente per 5 a 1 dinanzi al suo pubblico. Da questo momento in poi il “picchio” ha snaturato il suo gioco ed i risultati non gli hanno più dato ragione.
Il reparto più debole sembra essere proprio la difesa, come già Pane aveva fatto notare ai suoi dirigenti in fase di mercato, che rispondono con Portin e Silvestri. Una difesa che ha retto bene all’inizio ma poi è appunto crollata contro il Sassuolo. Da allora un misto di problemi tecnici e psicologici hanno letteralmente messo a terra un intero reparto, probabilmente poco supportato da un centrocampo incapace di fare un adeguato filtro, o da alchimie tattiche non assimilate, come il rombo a centrocampo. Sotto accusa c’è anche il portiere Frezzolini, incapace di interpretare il ruolo in chiave moderna, cioè da libero dietro una difesa alta. Un reparto comunque falcidiato dalla partenza di Pesce, sulla cui fascia sinistra Pane si è inventato dapprima un Giorgi titolare che non ha dato comunque l’apporto sperato. In attacco è pesantissima l’assenza dell’infortunato Romeo che incide non poco sulla fase realizzativa della squadra. In questo senso nemmeno il direttore di gara ha potuto dare una mano, dato che per le punizioni si nota l’assenza di uno specialista, mentre per i rigori c’è da mettersi le mani fra i capelli: l’Ascoli infatti primeggia per gli errori dal dischetto, nonostante l’alternanza dei tiratori.
È cambiato poco da quando Bepi Pillon, ha preso in mano la situazione, per lo meno non dal punto di vista dei risultati, quelli continuano a mancare. A Piacenza e contro la Reggina conferma il 4-4-2 di Pane col centrocampo in linea per non stravolgere la squadra. Per uscire da dalla zona retrocessione, serve ben altro, un Lecce lanciatissimo è però il cliente più scomodo per fare esperimenti.

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