sabato 12 dicembre 2009

Lecce: contro l'Ascoli bicchiere mezzo

di Matteo Marchello

Poteva essere la partita della prima vera fuga della serie B di quest'anno, il Lecce aveva, infatti, la ghiottissima occasione di battere un Ascoli relegato nelle ultime posizioni di classifica e lasciare invariato il distacco sulle inseguitrici.
Ed invece allo stadio Via del Mare è sceso in campo il Lecce che non ti aspetti: lento, macchinoso e prevedibile che un Ascoli tutt'altro che trascendentale ha saputo imbrigliare senza correre particolari pericoli, anzi creando più occasioni per segnare degli avversari nonostante la posizione in graduatoria e la vittoria che manca agli ascolani dalla 5° di campionato, ovvero da più tre mesi fa.
I giallorossi infatti scendevano in campo nella formazione tipo con Corvia preferito a Baclet, Edinho a Munari e Defendi in campo dal primo minuto nonostante le ultime opache prestazioni; Bepi Pillon rispondeva tenendo in panchina un bomber navigato come Bernacci preferendogli la coppia Antenucci-Lupoli.
Escluse due belle parate di Rosati il primo tempo scorreva verso gli spogliatoi noiosamente, fino a quando Vives veniva espulso per una simulazione in aria di rigore avversaria allo scadere.
La seconda frazione iniziava con la sostituzione di Marilungo, autore di una discreta partita fino ad allora, da parte di Munari, con il chiaro intento di rinfoltire la linea mediana priva del centrocampista campano e con l' espulsione del mister De Canio, colpevole di aver rivolto parole ingiuriose al direttore di gara.
La superiorità numerica dava grande entusiasmo ai bianconeri che premevano sull'acceleratore in cerca di una vittoria insperata alla vigilia, tuttavia l'uomo in più non aggiunge valori tecnici che non si posseggono e dunque la porta di Rosati rimaneva inviolata fino al triplice fischio arbitrale, anche grazie i meriti dell'estremo difensore giallorosso che appare nettamente trasformato dalle prime apparizioni stagionali.
Resta il dubbio per alcuni fattori che hanno condizionato la partita: ad esempio tutti i tifosi giallorossi si sono chiesti il motivo della sceneggiata di Vives, che gli ha causato la seconda ammonizione, dopo aver saltato il suo marcatore ed essersi liberato davanti alla porta; probabilmente un tiro diretto verso il portiere avversario sarebbe stato più efficace di uno svenimento di tale teatralità, ed anche le successive polemiche con la terna arbitrale sembrano più dettate dal pentimento che dal senso di ingiustizia, dato che il rigore sarebbe stato un regalo eccessivo anche in questo periodo natalizio.
Nonostante il suicidio sportivo di Vives, neppure De Canio è esente da colpe: meriterebbe una spiegazione la scelta di sostituire Marilungo con Munari in luogo di uno spento Defendi, in netta involuzione rispetto alla prime partita del campionato. Il mister materano, una volta rimasto in 10 ha oggi dimostrato di accontentarsi, saggiamente, del pareggio anche nel finale, inserendo un esterno difensivo come Terranova per il già citato Defendi, ed è stato premiato dalla scarsa mira ascolana e dalla giornata particolarmente ispirata di Rosati, che verrà ricordato inevitabilmente come il migliore in campo del match odierno.
Segnali positivi per il proseguo del campionato lasciano ben sperare il popolo salentino: innanzitutto la capacità di rimanere imbattuti anche in una giornata poco brillante mantenendo la porta inviolata e la prestazione del capitano Giacomazzi, costretto ad uscire dal campo in barella per via di un affaticamento muscolare dopo aver corso per sé e per Edinho, sempre più oggetto misterioso della squadra.
Grazie al punto conquistato i salentini conservano per un'altra settimana la vetta solitaria della Serie B nonostante la vittoria dell'Ancona, prima diretta inseguitrice; l'Ascoli, invece, muove la classifica, cosciente che per tornare alla vittoria sarà necessaria maggiore incisività e maggiore fortuna rispetto a quella dimostrata oggi al Via del Mare.

Nessun commento:

Posta un commento